Carenze, per Tribunale di Roma
la normativa deve essere rivista

Roma, 4 novembre – Il giudice per le indagini preliminari, Roberto Saulino della Procura di Roma, nei giorni scorsi, ha deciso di archiviare l’esposto- denuncia presentato da Federfarma Roma, nell’ormai lontano luglio del  2013,  per sollecitare un intervento della magistratura sulla grave situazione delle carenze di farmaci sul circuito distributivo, dovuto anche al  fenomeno del parallel  trade.
La clamorosa iniziativa del sindacato dei titolari romani, come si ricorderà, ebbe grande eco mediatica, sollevando davanti all’opinione pubblica un problema che altera il servizio farmaceutico e l’accesso al farmaco dei cittadini, con coseguenti, concreti rischi per la salute di quanti si vedono costretti, per l’irreperibilità di un farmaco, a interrompere la terapia.
La decisione del giudice Salulino, però, è ben lontana dal sancire il fallimento dell’esposto firmato dal presidente Franco Caprino (nella foto): pur decidendo di archiviare la denuncia del sindacato dei titolari romani, perché “la condotta di esportazione parallela di farmaci nell’ambito della comunità europea, consentita dalla legislazione vigente”, non può certamente valere “a integrare la fattispecie incriminatrice di cui all’art. 501 bis c.p.”, il giudice non ha potuto fare a meno di riconoscere le buone ragioni alla base dell’esposto-denuncia di Assiprofar.
Saulino osserva che se le operazioni di parallel trade, pur legittime, arrivano a produrre “effetti distorsivi del mercato interno e, segnatamente, la rarefazione di determinate categorie di farmaci, con conseguente incapienza della produzione, quantitativamente inidonea a far fronte alle richieste dell’utenza, ciò è conseguenza negativa di un assetto normativo carente e necessitante di interventi correttivi, come pure puntualmente segnalato dalla denunciante.”
In altre parole, secondo il giudice, il problema denunciato da Federfarma Roma esiste  e le leggi vigenti non sono sufficienti a contrastarlo e risolverlo. Ergo (la conclusione è sottintesa) bisognerebbe individuare norme più efficaci.
Accogliamo con soddisfazione il provvedimento del Tribunale di Roma, di fatto, invita le istituzioni italiane a intervenire al più presto, da un punto di vista normativo, sul problema, ancora esistente, della carenza e/o rarefazione di alcune categorie di farmaci” commenta Caprino, evidenziando come dal provvedimento del tribunale “arriva un chiaro messaggio al Governo, quello di intraprendere azioni per rivedere le dinamiche che regolano il business del mercato parallelo”.
“Ora ci auguriamo che l’Italia, come capofila del Semestre Europeo, possa davvero mettere mano ad una normativa che fino ad oggi ha avuto il grande demerito di danneggiare in primis i cittadini”  conclude Caprino in una nota, dove si ricorda che tra i farmaci interessati dal mercato parallelo ci sono farmaci antitumorali, antidepressivi, prodotti per il trattamento del morbo di Parkinson e dell’ipertensione e antiepilettici, broncodilatatori, anticoagulanti e farmaci per ridurre il colesterolo.