PERCHE’ NON DEMATERIALIZZARE ANCHE LE “RICETTE BIANCHE”?

Da ormai più di un anno la ricetta SSN dematerializzata è una realtà e, a breve, coprirà l’intero territorio nazionale, estendendo anche la propria fruibilità in territorio interregionale. E’ di questi giorni l’annuncio del Ministro della salute dell’avvio della sperimentazione in materia di prescrizioni veterinarie tramite ricetta veterinaria elettronica.

Diventa quindi ovvio chiedersi: perché non applicare il medesimo approccio anche alla ricetta per medicinali ad uso umano, prescritti in regime privato (la cosiddetta “ricetta bianca”)?

Il Consiglio Direttivo A.S.F.I. ha affrontato la problematica, ed è giunto a formulare le seguenti proposte, che a nostro parere meritano di essere prese in considerazione da parte delle Autorità competenti.

 

IPOTESI N. 1

Rendere valide le prescrizioni mediche trasmesse dal medico al paziente per via telematica

La prescrizione di medicinali, spetta al medico di base o allo specialista che a volte invita il paziente a recarsi in farmacia sulla base di un’indicazione verbale, generalmente telefonica, del medicinale da acquistare. Molti dei medicinali prescritti prevedono la dispensazione solo previa esibizione di ricetta medica. Il farmacista si trova così nella imbarazzante situazione per la quale è tenuto a rifiutare la vendita mentre le implorazioni del cliente lo indurrebbero a dispensare il farmaco.

La normativa vigente prevede la prescrizione medica per tutti i medicinali per i quali l’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) ne dispone il preventivo rilascio da parte del prescrittore. La definizione di ricetta (medica), tratta dai principali dizionari, afferma che si tratta di “ordinazione scritta” senza individuare il supporto sul quale la prescrizione deve essere “scritta”.

L’autenticità della prescrizione può essere oggi garantita dall’ormai sempre più diffuso uso della “firma digitale”. Si tratta di un sistema informatico che unisce, in maniera inseparabile, un file di testo (la ricetta compilata con qualsiasi elaboratore di testi) con un altro, generato dal sistema, che viene apposto solo dal titolare di firma digitale mediante una tessera magnetica ed una password personali. La ricetta digitalizzata potrebbe così essere inviata via mail al paziente che la potrebbe poi inoltrare alla farmacia di fiducia, al momento in cui vi si reca per ritirare i farmaci prescritti, mediante il proprio tablet o smartphone. In farmacia la ricetta potrebbe essere controllata mediante un programma che ne analizzi la firma digitale, visionata a video o anche stampata su carta ed infine i farmaci prescritti potrebbero essere dispensati in tutta sicurezza.

 

IPOTESI N. 2

Rendere accessibile la piattaforma SAC e/o SAR anche ai medici che operano in regime non convenzionato

E’ ormai imminente l’attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) contenente anche il “dossier farmaceutico” del paziente. Questo documento è così presentato sul sito del Ministero della salute: Prevista l’istituzione del dossier farmaceutico quale parte specifica del FSE, aggiornato a cura della farmacia che effettua la dispensazione, al fine di favorire la qualità, il monitoraggio, l’appropriatezza nella dispensazione dei medicinali e l’aderenza alla terapia ai fini della sicurezza del paziente (articolo 12 del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221 recante «Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese», così come modificato dall’articolo 17, comma 1, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 recante «Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia»).

L’accesso alle informazioni contenute nel dossier sarà pertanto possibile tramite la tessera sanitaria e, quindi, alle informazioni comprensive di tutte le prescrizioni, sia in regime SSN che non.

Sullo stesso circuito della ricetta elettronica potrebbe così svilupparsi un sistema di ricettazione non convenzionale a 360°, sia per i medicinali SSN che per quelli dispensabili in regime privato.

A.S.F.I. propone l’adozione di uno o di entrambi i sistemi da parte di tutti i medici, contribuendo così a semplificare, per il cittadino la reperibilità dei medicinali per i quali il medico non ritiene indispensabile la visita medica in ambulatorio o al domicilio e, per il farmacista, una drastica riduzione delle imbarazzanti situazioni che comportano un illecito che può prevedere, oltre ad una sanzione pecuniaria, anche la chiusura della farmacia nel caso di medicinali con obbligo di prescrizione da rinnovare volta per volta.

Appare pertanto ovvio che le ricette così compilate non potrebbero essere carenti dei dati richiesti dalla legge, per cui proponiamo l’adozione di un sistema collegato a quello attualmente in uso nel SSN, implementato con tutti i medicinali con obbligo di prescrizione, anche non concessi dal SSN.

15 settembre 2015

Associazione Scientifica Farmacisti Italiani