Come ricorderete con D.M. 1° giugno 2021 pubblicato in G.U. del 17 giugno 2021 ed entrato in vigore il giorno stesso della pubblicazione, è stato disposto il divieto di prescrizione per i medici e di preparazione per i farmacisti di formule magistrali contenenti una lunga serie di ormoni anabolizzanti androgeni tra i quali il deidroepiandrosterone o prosterone conosciuto più comunemente come DHEA. Fanno eccezione solo le preparazioni per uso topico che, comunque, non debbono determinare un’azione sistemica. Tale decreto viene, di fatto, a ledere la possibilità di prescrizione del DHEA quale diffuso rimedio per la compensazione delle carenze di detto ormone, sia nella donna in età menopausale che in alcuni uomini. Il decreto presenta apparentemente notevoli vizi tra i quali compare l’assenza di qualsiasi elemento di pericolosità che giustifichi il divieto. Le principali società mediche specialistiche hanno, fin da subito, sollevato pesanti critiche al decreto ma, poi, non hanno concretizzato l’intenzione di presentare ricorso al TAR Lazio chiedendo almeno lo stralcio del DHEA dal divieto di prescrizione e di preparazione. Spirato l’ultimo termine (60 giorni dalla pubblicazione) per il ricorso al TAR e, mentre stava per spirare anche quello per il ricorso straordinario al capo dello stato (120 giorni dalla pubblicazione) un medico endocrinologo ed un farmacista sono riusciti, per merito e sacrificio dell’avvocato che li ha patrocinati, a presentare il ricorso straordinario proprio nell’ultimo giorno utile. Tanto per informare quanti siano interessati a queste prescrizioni ma, in ogni caso, con l’avvertenza che il divieto sussiste fino a che possa avere esito positivo il ricorso o fino ad un eventuale ripensamento del ministero, ancorché limitato al DHEA.