l principio per cui nelle #farmacie italiane il 51% del capitale di gestione dev’essere rappresentato da farmacisti iscritti all’albo è per me fondamentale.

Si tratta di un argine al rischio di strapotere delle società di capitale internazionali che possono fare piazza pulita delle piccole farmacie.

Quella norma serve a impedire la svendita delle nostre farmacie alle catene che pagano le tasse all’estero, chissà dove, e la distruzione del lavoro dei farmacisti che sono profeAltro…

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Con questo messaggio il Ministro Grillo ha voluto commentare la vicenda che ha visto espungere alla Camera l’emendamento dell’On. Trizzino (M5S) che tendeva a riportare la maggioranza della proprietà delle farmacie in mano ai farmacisti riducendo al 49% la proprietà massima che potrebbe essere attribuita alle società di capitali. Purtroppo il testo è stato ritenuto “ordinamentale” e non economico con una palese forzatura attuata dal Presidente della Camera Fico. Ora però il Ministro Grillo ha dichiarato di volere intervenire direttamente sulla questione che da più di un anno  preoccupa i titolari di farmacia che vogliono mantenere il ruolo professionale del servizio farmaceutico italiano.
Occorre però fare presto perché più farmacie saranno nelle mani del capitale più sarà difficile politicamente porre un freno a questo trend negativo che sta avanzando.
L’Associazione Scientifica Farmacisti Italiani appoggia pienamente la linea del ministro e la incoraggia ad andare avanti. ASFI è anche pronta a fornire suggerimenti migliorativi sempre nell’ottica della farmacia come servizio pubblico che è stato progressivamente svilito da una serie di provvedimenti che, per interessi più o meno individuabili, hanno indotto il partito democratico allo sgretolamento della farmacia italiana a cominciare dal “Decreto Bersani” del 2006, seguito dal “Monti” nel 2012 per culminare con la legge “concorrenza” del 2017. Ora basta e GRAZIE MINISTRO.